Felicità e Amore di Bicknell Young

Il fatto meraviglioso riguardo alla felicità è che può crescere in qualsiasi terreno, esistere in qualsiasi condizione. Come la Verità, sfugge all’ambiente e alle condizioni, perché si attiene al senso spirituale. La gioia data da Dio è costante perché dipende dal Principio e non dagli uomini. E’ solo la gioia di Cristo che rende piena la nostra gioia. Come il pensiero si libera dall’amore di sé e dall’ostinazione, noi troviamo la felicità superando anche il più bello dei sogni mai fatti. Uno potrebbe possedere tutte le ricchezze materiali di tutto il mondo e ancora non essere felice. La felicità non dipende dall’avere, ma dall’essere; non dal possesso ma dal gioire.

L’uomo è protetto dall’Amore divino, istruito dalla Mente infinita, avvolto nella gioia radiante dell’Anima e governato dal Principio immutabile. E’ mantenuto in eterno dalla Vita divina. La gioia è un talento da coltivare assiduamente come qualsiasi altra virtù. L’arte di essere contento consiste in parte nella capacità di essere felici in ogni momento, anche quando non sembra esserci nessuna occasione di gioia. Se amiamo, la gioia è inevitabile e non ci può essere vera gioia se non si ama. E quanto più si ama, più vasta e grande sarà la nostra felicità. Più di un paziente è stato guarito nel solo imparare ad essere felice e ad essere grato. Non è sensato aspettarsi che Dio sia tra noi fino a quando non gli offriremo una dimora, per così dire, liberata dall’ingratitudine e dall’infelicità.

La gioia che si accompagna alla comprensione spirituale sa come rendere grazie anche per ciò che l’occhio non ha visto. Ecco perché non possiamo tenere distante da noi la gioia. Il Maestro disse questo perché comprendeva che la gioia era una parte della consapevolezza che non può essere scoeprta, localizzata o disturbata da cò che cerca di renderci infelici.

Non può esserci alcun dubbio che la salute e la gratitudine vanno di pari passo. L’umanità deve finalmente imparare che l’incessante gratitudine è veramente essenziale se vogliamo avvicinarci a Dio. Che cambiamento straordinario ci sarebbe nel mondo contemporaneo, se noi tutti, ora, facessimo un tentativo di essere grati di tutto! Un sentimento di vera gratitudine è la prova inequivocabile che siamo in comunione con Dio. Quindi, cerchiamo di essere felici, ora e per sempre!

Non si può amare Dio oggettivamente. Si ama Dio solo quando si riflette l’Amore, o quando si ama l’uomo e la creazione come Dio li ama. Onorare Dio, non è un senso emotivo di Dio. Esprimiamo l’Amore che è Dio che ama, ma non sappiamo il significato di Amore se non amiamo. L’unico modo in cui possiamo conoscere l’Amore, chiaramente, è di amare il nostro simile. Quest’Amore che è Dio deve essere manifesto o le nostre parole di grazia rimangono solo un suono vuoto. Comprendiamo l’Amore amando, proprio come comprendiamo la Vita, vivendo. Questo è il suo unico valore. Dobbiamo avere un Dio come una presenza o non abbiamo assolutamente alcun Dio. E il Dio che è Amore può essere una presenza solo come Amore. Come il nostro libro dice, “L’amore si riflette nell’amore”.

Sei Amore? Si! Si, certo che lo sei! La questione è che sei Mente divina manifestata. Tu ami come l’Amore stesso. Tu esisti nella vita come la Vita stessa. Tu sei la presenza o l’espressione della Mente divina, e non si può mai per un momento essere altro.

“Sarò contento quando mi sveglio nella Tua somiglianza”, come leggiamo nei Salmi. L’intero oggetto dei nostri sforzi ora è che possiamo imparare ad essere Amore, ad essere Mente, ad essere Vita. Niente di meno.

Pensare a noi stessi come qualcosa di meno è disonorare Dio.