La preghiera ribalta la situazione in tempi di conflitti

Josh Niles

Da L’Araldo della Scienza Cristiana – 17 ottobre 2023 – Originariamente pubblicato sul numero del 14 novembre 2011 del Christian Science Sentinel.


«Per molti anni ho pregato ogni giorno che non ci fossero più guerre, né barbari massacri dei nostri simili; ho pregato affinché tutti i popoli della terra e delle isole del mare avessero un solo Dio, una sola Mente, amassero Dio in modo supremo e amassero il loro prossimo come se stessi».

-Mary Baker Eddy, The First Church of Christ, Scientist and Miscellany, pag. 286.


Di questi tempi è possibile trovare notizie di conflitti piuttosto gravi in corso in tutto il mondo in quasi tutti i siti internet di informazione. Non è una novità. Se avete avuto occasione di leggere la Bibbia, avrete notato persone che affrontarono sfide e conflitti simili. Giacobbe, Mosè, re Davide, Elia, Eliseo, Cristo Gesù e l’apostolo Paolo, solo per citarne alcuni, furono tutti testimoni e affrontarono in prima persona sfide come la schiavitù, la guerra e la persecuzione all’interno delle loro comunità e a livello personale. Ma non mancò loro aiuto. Si rivolsero a Dio, una presenza e una forza descritta nella Bibbia come “onnipotente” e “Amore”. E di fronte alla durezza, alla brutalità e alla distruzione, essi fecero qualcosa di sorprendente: si misero a pregare. Si avvicinarono all’Amore divino, perdonando la crudeltà e in molti casi risolvendo i conflitti. Questo tipo di preghiera può avere un potente effetto guaritore su qualsiasi situazione. La può ribaltare.

Quando sentite parlare dei conflitti e delle guerre in luoghi come la Libia, l’Afghanistan, l’Africa, la Corea, Israele, la Palestina o l’Iraq, non è necessario stare a guardare passivamente. Ognuno di noi può impegnarsi attivamente nella preghiera e contribuire in modo significativo alla pace, alla stabilità, al progresso dei principi e a una cessazione delle violenze in quei luoghi. Proprio come quei leader, costruttori di pace e maestri spirituali dei tempi biblici, tutti noi possiamo avvicinarci a Dio attraverso la preghiera.

 Quando preghiamo possiamo riconoscere che Dio, Amore divino, è ovunque; che l’Amore non è solo un potere permanente, ma è l’unico vero potere; che ogni uomo, donna e bambino è parte della famiglia di Dio, e ha lo scopo di esprimere in modo unico le sue qualità. Possiamo riconoscere con fermezza che l’Amore è specificamente presente nell’area di conflitto che ci sta a cuore, proteggendo ogni idea di Dio; e che l’odio, l’estremismo, la paura, la rabbia e il male cadono, assolutamente impotenti, di fronte al potere dell’Amore, con la stessa facilità e rapidità con cui le tenebre scompaiono alla presenza della luce.

Invece di rimanere immobili in apatia o sentendoci del tutto impotenti ad influire in modo positivo sulla situazione, per esempio in Libia o in Afghanistan, possiamo prendere posizione mentalmente e identificare le qualità spirituali che appartengono a tutti in quell’area, riconoscendo che ogni individuo è un’espressione di Dio, Amore. Grazie alla preghiera possiamo liberarci da qualsiasi sentimento di paura, vulnerabilità, rabbia, amarezza o estremismo che possa oscurare la nostra visione delle qualità cristiche che già esistono in quel luogo. Questo è il tipo di preghiera che detronizza il male e mette sul trono l’Amore divino, e che può avere un effetto immediato e trasformatore su qualsiasi situazione. L’ho visto accadere varie volte.

Alcuni anni fa, mentre prestavo servizio nell’esercito, frequentai la scuola di addestramento per i paracadutisti ed imparai a lanciarmi con il paracadute da un aereo a bassa quota e ad atterrare in tutta sicurezza. Mi piaceva pregare prima, durante e dopo quei lanci. Pensavo a come l’armonia sia una legge attiva che opera ovunque, proprio come la gravità, che sapevo mi avrebbe portato a terra dopo il salto dall’aereo. Stavo comprendendo che le leggi divine dell’armonia erano simili alle leggi dell’aeronautica, nel senso che sono sempre esistite, anche se non sempre capiamo come applicarle.

Durante uno dei miei lanci definiti “uscite di massa” [dove in molti soldati si lanciano in sequenza veloce, ndt], dopo che il mio paracadute si era aperto con successo e mi stavo dirigendo verso la zona di atterraggio, io e un commilitone cominciammo a convergere l’uno verso l’altro ad una velocità troppo elevata per poter rallentare a sufficienza. Parlavamo l’uno con l’altro, cercando di evitare una collisione a mezz’aria, che avrebbe potuto portare al collasso dei paracadute e alla caduta libera di entrambi. Nonostante le mie preghiere prima di lasciare l’aereo, a quel punto sembrava impossibile evitare il contatto. Tuttavia, all’ultimo secondo possibile ci separammo, come se qualcuno ci avesse appena tirato via. Non riuscivo a spiegare come fosse successo, fisicamente parlando, ma mentre fluttuavo tranquillamente giù per le ultime centinaia di metri, riconobbi con gratitudine l’amore, la presenza e la protezione di Dio.

 Appena ebbi accesso a un telefono, chiamai la mia famiglia. Mentre descrivevo gli eventi che si erano verificati, mia madre mi chiese a che ora fosse successo tutto. Mi disse poi che era esattamente l’ora in cui si era sentita spinta a pregare per me e per tutti i soldati della scuola di paracadutismo. Non rimasi sorpreso dal suo tempismo perfetto ed ero certo che le sue preghiere dall’altra parte del Paese, così come le mie, avevano contribuito a ribaltare la situazione e a far sì che il lancio si svolgesse in sicurezza e con successo.

Questo genere di esperienza mi ha convinto che quando preghiamo per i nostri fratelli e sorelle in tutto il mondo, riconoscendo la cura amorevole di Dio in ogni situazione, stiamo effettivamente applicando le leggi specifiche di Dio che possono cambiare e guarire qualsiasi situazione. Può essere improbabile riuscire a verificare concretamente l’efficacia di queste leggi nel modo in cui lo abbiamo potuto fare io e mia madre, ma possiamo confidare nell’efficacia e nell’applicazione della legge divina con la stessa sicurezza con cui confidiamo che la gravità ci terrà ancorati al terreno anche quando faremo un passo avanti, o che i principi dell’aerodinamica ci porteranno su quando il nostro aereo decollerà.

In un’altra occasione, dove la preghiera continuava a far parte parte integrante della mia routine quotidiana, fui testimone dell’annullamento di una situazione pericolosa in una zona di guerra. Ero al comando di una pattuglia del mio plotone che si dirigeva verso a Baghdad, in Iraq. Quando ci fermammo, un numeroso gruppo di ragazzini iracheni si avvicinò per chiederci delle caramelle, mettendo in pratica con noi la conoscenza acquisita dell’inglese. Ci furono molte risate felici. Prima di questa specifica missione, avevo pregato ribadendo che Dio era presente a ogni passo e che la presenza dell’Amore divino era una protezione per tutti, compresi i civili e i bambini locali. Sentivo che era importante includere nelle mie preghiere l’idea che l’amore di Dio è universale e che il concetto di potersi trovare nel posto sbagliato al momento sbagliato era illegittimo visto che la protezione di Dio è costante e include tutta l’umanità.

Mentre alcuni dei nostri uomini stavano interagendo con i bambini, io stavo trasmettendo via radio alcuni rapporti sulla situazione e mi venne con forza il pensiero che dovevamo mandare via i bambini. Mentre mi avvicinavo per dare l’ordine a uno dei sergenti, mi sentivo in pace, sapendo nel mio cuore che l’Amore era presente. Tuttavia, prima che riuscissi a raggiungere il sergente e a dare l’ordine, passò un’auto sparando una lunga raffica con un fucile automatico a distanza ravvicinata, nonostante ci fossero bambini iracheni intorno a noi. Tuttavia nemmeno un proiettile trovò il suo bersaglio. Sembrava assolutamente impossibile, eppure successe: un esempio davvero tangibile e chiaro di protezione.

Ripensando alla vicenda, mi è capitato di rimanere sconcertato da ciò che era accaduto. Tuttavia in seguito, ricordando le mie preghiere colme di fiducia con cui quel giorno avevo ribadito la potenza, la presenza e la protezione di Dio e pensando anche a tutte le persone che in tutto il mondo stavano pregando per quel conflitto, capii che si trattava solo di un altro esempio dell’efficacia della preghiera nel mettere a tacere le grida di discordia e nel rivelare la legge e l’ordine divini. Nessuno fu più coraggioso di Mary Baker Eddy, la fondatrice della Scienza Cristiana, che chiese di agire per porre fine alla discordia: «Non permettete più che si oda la discordanza, sotto qualsiasi nome e natura, e fate sì che il senso armonioso e vero della Vita e dell’essere prenda possesso della coscienza umana». (Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, pag. 355). In modo molto chiaro, il libro di Mary Baker Eddy mi ha aiutato a comprendere molte delle lezioni spirituali contenute nella Bibbia e mi ha convinto a iniziare ad applicare quelle lezioni (e leggi) mediante la preghiera in modo pratico e scientifico.

Così, quando sentiamo parlare di conflitti che scoppiano in tutto il mondo – e a volte anche in casa – possiamo prenderci un momento per affermare il fatto che Dio è presente proprio in quell’area di difficoltà e che le Sue leggi sono abbastanza luminose da sovrastare qualsiasi senso di oscurità o di male. Prendetevi un momento per identificare e amare le qualità guaritrici che Dio esprime in continuazione, allontanando ogni suggestione di paura, dubbio o vulnerabilità. Prendetevi un momento per pregare e aspettatevi un cambiamento armonioso!