UN SOLO PADRONE

Annie M. Knott

Da L’Araldo della Scienza Cristiana – 20 gennaio 2021

Originariamente pubblicato sul numero del 14 novembre 1908 del Christian Science Sentinel

Molte domande vengono poste agli Scientisti Cristiani da persone che, senza saperlo, tentano di riconciliare la credenza materiale con la realtà spirituale. Essi trascurano il fatto che se un singolo punto viene concesso all’errore, si perde di vista l’unico fondamento possibile da cui progredire nella comprensione della Scienza Cristiana, cioè l’assolutezza della Verità. Non si dovrebbe dimenticare che ogni ammissione di realtà dell’errore rende impossibile risolvere correttamente qualsiasi problema della vita. L’accettazione della credenza che l’uomo sia contemporaneamente materiale e spirituale porta a dubitare del tutto che sia spirituale — visto che i sensi fisici non forniscono alcuna prova che lo sia.

Partendo da un errore fondamentale nelle premesse — ovvero l’ammissione che l’uomo sia materiale — l’attività umana sembra dirigersi tutta in una volta nella direzione sbagliata, perseguendo l’umanità per quasi tutto il tempo la mortalità; di conseguenza l’errore sarà parte di tutte le conclusioni dell’uomo mortale — peccato, malattia, discordanza e morte. Allora, passando per un rimedio, viene offerto di più dell’errore originale — più materialità — che mostra cosa succede quando si cerca di “servire due padroni”. O lo Spirito, Dio, deve essere tutto per noi, o la materia. Quale sarà?

Si dovrebbe notare che la mente mortale o carnale non esprime mai le cose dello Spirito né obbedisce alla legge spirituale. No, Paolo aveva ragione quando disse: «Poiché ciò a cui la carne ha l’animo è inimicizia contro Dio, perché non è sottomessa alla legge di Dio, e neppure può esserlo» (Romani 8:7). È proprio questa mente carnale che sostiene che la materia, il peccato, la malattia e la morte siano reali, e che dichiara anche che il rimedio alla sofferenza deve venire dalla materia e dalle conclusioni (e suggestioni) della mente mortale stessa, oppure non venire del tutto.

Chi vorrebbe schierarsi con ciò che è «inimicizia contro Dio», il bene? Non colui che ha provato che la Mente divina provvede ad ogni nostra necessità mettendo in evidenza la somiglianza dell’uomo con Dio, e che apprende che la guarigione mediante il Cristo non introduce alcun elemento erroneo, ma anzi risveglia l’attenzione mentale che individua velocemente  anche la più piccola ombra di male, che sia peccato o malattia, e la dissolve con la luce della Verità! Non è forse questa «l’introduzione d’una migliore speranza, mediante la quale ci accostiamo a Dio»? (Ebrei 7:19).

Gli Scientisti Cristiani fanno di necessità virtù prendendo posizione nella totalità di Dio, cosa che devono fare quando comprendono la logica irresistibile di Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, perché capiscono la vanità assoluta di tentare di servire due padroni. Se la materia fosse buona, o avesse potere, perché cercheremmo l’aiuto di Dio che è Spirito, l’opposto della materia? Molti Scientisti Cristiani hanno trovato che la credenza nella materia e ciò che offre — «il dio di questo mondo» — è un crudele oppressore, che promette eterne salute e felicità, ma non dà né l’una né l’altra. Quando, tuttavia, il loro bisogno era più grande, hanno scoperto che anche un barlume di luce divina —«un granello di Scienza Cristiana» — «fa meraviglie per i mortali, tanto è onnipotente la Verità» (Scienza e Salute, peg. 449).

Mentre avanzano per raggiungere maggiormente la verità che guarisce, capiscono ciò che intendeva Paolo quando disse: «Quelli che sono nella carne non possono piacere a Dio», e sono felici che abbia poi aggiunto: «Voi però non siete nella carne ma nello Spirito, se pur lo Spirito di Dio abita in voi» (Romani 8:8, 9). Allora lo Spirito testimonia, come nei tempi antichi, che i figli di Dio hanno un’unica Mente e non sono né malati né peccatori, e che né altezza, né profondità, «né cose presenti, né cose future» possono separarli dall’Amore divino e dal suo potere che protegge tutti.

Annie M. Knott.